Mi rado e penso a Silvana

è schiuma da barba...

o è maionese...?

io non amo queste sorprese,

ecco potrei essere un wurstel,

in attesa del suo panino,

ma il mio elefante mi dice

che sono un rajà e aspetto la tigre,

oh finalmente ho trovato un fiorista

e non giocheremo a ramino,

una dozzina di rose scarlatte

le deporrò tra le braccia,

con me nascosto a mò di biglietto,

io e il mio elefante l'avremo di faccia

e la sorpesa sarà dalla nostra.

oh il folle amore a cui dò la caccia

è un'errabonda, giovane tigre,

ne seguo la pista, ne sento l'odore,

ne ho udito il soffio, ne ho visto il colore,

bionda e flessuosa è poi scomparsa;

nella giungla delle antenne,

o nei gorghi: della metropolitana.


(Milano 1977)

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Un'altra prova: Elena

Un'altra prova per la potenza,
un'altra prova per la possanza,
un'ultima prova per il tuo cuore,
è questa la prova: il folle amore.
A che giova la noia?
L'ho ancora ignorata;
potevo fuggire e sono restato:
ora l'angoscia chiude il mio ventre
e le paure affollan la mente.
A piccoli passi sul pied-de-poule,
io che cammino solo sul nero,
vado un po' avanti
o torno un po' indietro?

Ferma un momento le tue forti mani
che vanno veloci verso i bottoni,
sono un po' triste, fammi parlare,
ascolta un istante...
no non mi tira!
tienmi la mano,
dammi la forza...
ti voglio dire delle paure
che fin da bimbo coltivo, segrete,
nell'orto incantato dell'incoscienza,
stringi più forte la tua piccola mano
e passeremo sotto i sambuchi,
ti insegnerò le mie male piante:
ben poca cosa son viste così,
ma hanno radici come le querce,
posso conoscerle non estirparle.
 

(Milano 1977)



Le  raccolte di Bernardo d'Aleppo

COCCODRILLI  1975-1978
pag.9

MI RADO E PENSO A SILVANA
e
UN'ALTRA PROVA: ELENA




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MANDRILLI



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