L’afa


Tersa si spaccia l’estate,

nel primo mattino dell’ora legale

fresca mi appare Milano.

Rimane il ricordo dell’afa di ieri

solo sui fili del bagno:

il bucato, lavato, è già asciutto.

Secco umore sulla pelle,

linfa dei nostri amplessi, evaporata,

si screpola, e si fende,

come cosa morta, si stacca e si perde.

I capelli sul cuscino,

una macchia di bava, o di sudore,

è quel che rimane di te.

Milano agosto 1998

Acrilico su seta su cartone


OPERE
DI
BERNARDO D'ALEPPO
pag. 1





A fianco:

IO E L'OMBRA PIGRA
Acrilico su seta su cartone
e "L'AFA", poesia.



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Menù d'amore


I GIALLI
DI
BERNARDO D'ALEPPO



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