Mandrake

E se gettassi ai tuoi piedi il mio mantello

rosso e nero, come Mandrake

e ti chiedessi di salirvi per, dette due parole

magiche, come il genio della lampada,

partire insieme a me con un'impennata improvvisa,

precipitandoci verso il sole

fino a sentire i suoi raggi come una madre, soffocanti

e poi giù in picchiata come gravi

verso le onde spumeggianti del mare,

allineate con finta indifferenza,

come un padre che aspetti il ritorno del " figliuol prodigo"

e infine sfiorate anch'esse,

come un falco pellegrino sfiora la terra,

puntare all'orizzonte, laggiù dove il padre e la madre s'incontrano

e si elidono

e libera è l'aria e qui, cogliendo il momento preciso,

balzare al passaggio della luna sorgente,

saltando vicini al di là dei confini del tempo?

(Milano 1977)


Silenzio


Dal tappeto di gomma della cucina sorge il trillo,

sottile, di un grillo impazzito.

Ed io, seduto, ascolto.

A scandire il mio tempo, le gocce, sonore,

evadono dal rubinetto cercandosi l'un l'altra

e trovatesi, si baciano forte.

Ed io, seduto, ascolto.

Le voci attraverso i muri,così sottili,

mi giungono nitide e vuote,

come immagini allo specchio.

Ed io, seduto, ascolto.

Dal fondo del vuoto,

siderale, del mio dentro,

vortici di buio e turbini di niente si scontrano

e mugghianti silenzi si levano dalle loro sofferenze.

Ed io, seduto, ascolto, questa luce fredda, economica.

(Milano 1977)


Le  raccolte di Bernardo d'Aleppo

COCCODRILLI  1975-1978
pag.6

MANDRAKE
e
SILENZIO




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GERBILLI pag.1

MANDRILLI



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dall'erotismo alla favola


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