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Ecco l'inizio del racconto "Piazza cartagine, dietro l'Ortomercato" che è disponibile in formato "OpenOffice", si tratta di una sola pagina, potete stamparlo e leggervelo comodamente anche al cesso, ma ne è vietato qualunque sfruttamento commerciale, sia diretto (vendita) sia indiretto (diffusione gratuita in allegato, o collegamento, a pubblicità di qualunque tipo), senza l'assenso scritto ed esplicito dell'autore. * * * La bisca non era una bisca, Piazza Cartagine non è una Piazza, è un incrocio con accanto dei giardini, ora all'incrocio c'è un semaforo e dall'altro lato un grosso centro della Polizia, a quei tempi non era così. Erano i tempi di Francesco (Francis) Turatello, Faccia d'Angelo, come lo chiamavano, non davanti a lui; erano i tempi in cui Angelo Epaminonda, il Tebano, come lo chiamavano anche davanti a lui, era il suo vice e ogni quartiere aveva la sua bisca, certo alcune erano pù importanti di altre e tra queste quella dietro l'Ortomercato aveva una sorta di preminenza. Era quella frequentata dalla gente più accorta, quella che parcheggiava sempre “di culo” e che non chiudeva mai la macchina, perché la posizione della Piazza era strategica, in pochissimo si era in tangenziale, ma altrettanto facilmente si arrivava nel cuore della città. La bisca, che non era una bisca, era un marciapiede a fianco dei giardinetti, era solo di dadi. |
I RACCONTI DI BERNARDO D'ALEPPO PAG.6 PIAZZA CARTAGINE, DIETRO L'ORTOMERCATO A fianco: "Noce tripartita" fotografia dell'autore e l' "incipit" del racconto "Piazza Cartagine, dietro l'Ortomercato". I RACCONTI pag.1 - pag.2 - pag.3 - pag.4 - pag.5 - pag.7 - pag.8 - pag.9 - pag.10 - pag.11 - pag.12 -pag.13 - pag.14 - pag.15 - pag.16 - pag.17 - pag.18 - pag.19 - pag.20 - pag.21 - pag.22 - pag.23 - pag.24 - pag.25 - pag.26 - pag.27 - pag.28 - pag.29 - pag.30 pag.7 - pag.8 - pag.9 - pag.10 TORNA ALLE OPERE DI BERNARDO D'ALEPPO Menù d'amore I GIALLI DI BERNARDO D'ALEPPO |