Antipasto: La serenità di Pantelleria

Sopra un terrazzo,

dei mille che a Martingana fanno scala al Libeccio,

sta una vigna antica, pure di piccole viti,

quando i chicchi sono capezzoli duri d’amore e vizzi,

ne cavo un mosto che cuocendo restringo,

indi semi pestati di senape bianca

e aceto di marsala ancora, poco, vi faccio sobbollire,

correggo di sale e spengo.

Quando tu mi dai pensieri anti del pasto,

sul crostino ti pongo: lardo salato e questa senape dolce,

tu non lo sai, ma penso a quei capezzoli di vite,

che ho avuto per le mani e ho stretti,

mentre quel miele acre mi sale le nari e il lardo si scioglie,

colgo l’agro, ma poi mi resta il dolce,

così, rasserenato, anche i tuoi umori quieto.




Da Martingana alla calata dei Turchi

 

Menù d'amore
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