Il coito e la tristezza


Vorrei un sorriso sui tuoi occhi grigi,

vorrei felici il tuo viso e il tuo ventre,

vederti il culo ballar mentre ridi,

veder dondolare il tuo lungo seno,

mentre mi bagni il pene, e lo scroto,

ma il sole che occhieggia tra le persiane,

intanto, arrossisce e si vergogna

e lui non ride, come non rido io,

troppi bambini ha veduto morire,

oggi come ieri, sulle colline

di macerie, di polvere e rifiuti,

troppi nelle miniere e nelle fogne,

nelle baracche a fianco dei bordelli,

troppi, così anche per oggi fugge via;

ma la luna, di meglio non sà fare,

si crogiola e si specchia negli occhi tuoi,

sereni, ed io chi sono, che faccio?

che cosa posso dire a mia discolpa

se la notte trascorro, fino all’alba,

a chiudere e scaldar la tua fessura,

a raffreddare la mia verga stanca,

si spengono intanto, occhi più stanchi,

insieme ad esangui, tesi sorrisi

sui piccoli, bianchi, denti mancanti.


<>Milano Gennaio 1998


  Volendo...

Il sesso orale:

il sapore della gomma,

le piaceranno le fragole?

Il sesso orale:

ha un buon sapore

la sua piccola gelatina,

chissà con l’epatite

come se la mena,

ho smesso di fumare

e di mangiar la carne,

beccarmi l’epatite

per una passerina...

d’altronde con il domopak

non mi veniva proprio.

Il sesso per iscritto:

puoi pure farlo a rate,

ti sveglia il cervello ritto

che ti detta qualcosa,

domani ci ripensi,

se vuoi correggerai,

non ti darà pensiero

né l’alito cattivo

né l’odore dei piedi...

una sega alla telecamera,

l’hai fatta una sola volta

ma cento ci rigodi

e mille ti consoli:

sì ce la feci,

volendo lo potrei rifare,

via, Volendo!

ma non c’è costrutto

si suda... Tanto, volendo...

Milano Luglio 1997


Le  raccolte di Bernardo d'Aleppo

GERBILLI  1994-1998
pag.24


IL COITO E LA TRISTEZZA
e
VOLENDO...


COCCODRILLI pag. 1

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