Nel ventre del Carso


In questo autunno pulito dalla bora

il treno solca la pianura

e, sotto un cielo profondo,

sotto un cielo africano,

getto uno sguardo, non complice,

di affetto, dal Carso alla laguna

e poi mi volto

e abbraccio queste Alpi dal treno,

già coperte di neve.

Neve che viene da lontano

per incarnarsi, profonda,

nelle grotte di questa terra cruda,

dove mi piace scendere

ad ascoltarla correre

o in silenzio,nel buio,

gocciolar lacrime lente,

pronte a mutarsi in fumo,

sulle mie spalle stanche.


Mi-Ts Dicembre 1995




Il campione

Uno di noi,

            s'è fatto tutto da sé,

Uno come tanti,

            potremmo farlo tutti,

 Con una marcia in più,

            non gli sta dietro nessuno,

Che uomo !

            è l'uomo del destino,

Né meglio, né peggio,

            sì della merda!

Amico degli amici...

            ecco perché non dorme

Ed è un eroe...

            ha fatto di meglio la mia gatta:

            quattro gattini

            bianchi e neri,

            tutti eguali,

            eppure son diversi.

Oh ma lui è un sor cavaliere...

            pure, insisto: la mia gatta..

            oh.. se non devo taccio...

            ma taccio per tacere!

            bada, non lo fò per non morire,

            che me n'importa assai..

            taccio perché tu non vuoi sentire.


Trieste 1995


Le  raccolte di Bernardo d'Aleppo

GERBILLI  1994-1998
pag.13

NEL VENTRE DEL CARSO
e
IL CAMPIONE



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